Osservatorio Autoritarismo: uno spazio aperto di analisi e discussione sull’erosione della democrazia in Italia

27 Marzo 2025

Libertà e Giustizia

Questo contenuto fa parte di Osservatorio Autoritarismo

Nasce l’Osservatorio Autoritarismo per iniziativa dell’associazione di cultura politica Libertà e Giustizia e della casa editrice Castelvecchi in collaborazione con docenti e studenti di numerose università italiane, concordi sulla necessità di costituire spazi di analisi, dialogo e confronto sulla trasformazione in senso autoritario della democrazia nel nostro Paese, vista nel contesto europeo e globale.

Di seguito il manifesto costitutivo dell’Osservatorio che lancia tre giornate di studio all’Università La Sapienza di Roma, all’Università Statale di Milano e all’Istituto Universitario Europeo di Firenze.


Per la costituzione di un Osservatorio sull’autoritarismo aperto e permanente

Fino al 1924, scriveva Piero Calamandrei, resse «la generosa illusione della libertà che si difende da sé, come una forza di natura. Non fu «viltà o debolezza, fu disorientamento ed errore di gente onesta e civile» davanti all’insediarsi di «un’anemia critica», di una «stomachevole uniformità di tutti i giornali», di una «ributtante retorica, tracotante e menzognera, penetrata come un contagio», che aveva «reso insopportabile alle persone di buon gusto perfino il titolo di certi giornali».

Nello stesso disorientamento ed errore rischiamo di cadere oggi davanti ai continui spostamenti di soglia che erodono in molti modi lo spazio democratico: con la criminalizzazione del conflitto, l’incattivimento dei linguaggi, la compressione della libertà di espressione e manifestazione; con un’ideologia della sorveglianza che si vorrebbe pervasiva in scuole, università, esercizi pubblici e luoghi di lavoro; con un’ipertrofia punitiva che introduce ogni giorno nuovi reati e fattispecie di reato, per un totale di 417 anni di carcere aggiunti nell’ordinamento giuridico penale nei soli primi due anni di governo dell’attuale maggioranza. Misure che – dal decreto “Rave” al ddl “Ecovandali”, dal ricorso al “reato universale” alla disseminazione di “Daspo urbani” e “zone rosse” – conducono al coacervo di norme passibili di incostituzionalità raccolte nel ddl detto “Sicurezza”.

Ci preoccupano la palese insofferenza dell’esecutivo nei confronti dei limiti che la Costituzione pone all’esercizio del potere; la costruzione di riforme lesive della democrazia parlamentare, della Presidenza della Repubblica, del bilanciamento e della separazione dei poteri, dell’autonomia della Magistratura; l’uso reiterato della decretazione d’urgenza e di norme eccezionali come pratica di governo, fino a superare, con l’introduzione di 84 decreti legge, la precedente legislatura, dove tuttavia due governi (Conte-II e Draghi) si sono trovati ad affrontare la crisi pandemica.

Lo scivolamento da uno stato di emergenza temporaneo a uno stato di eccezione strutturale avviene sulla scorta di una raffigurazione mediatica che crea nemici e capri espiatori tra le persone meno tutelate ed enfatizza la percezione del rischio, giustificando e rendendo senso comune una politica di riduzione dei diritti e degli spazi di agibilità.

Per questo abbiamo deciso, in quanto cittadini, docenti, giuristi, intellettuali, operatori dell’informazione, di dar vita a uno spazio aperto e permanente di riflessione, analisi e testimonianza sulla progressione verso forme autoritarie in Italia, viste nel contesto europeo e internazionale.

Pensiamo a una costellazione di luoghi fisici e virtuali di presa di parola, raccolta documentale, messa agli atti storiografica del tempo che stiamo vivendo, che ci interpella e che ci affida una responsabilità davanti alle manifestazioni degenerative dell’autorità legittima.

Il primo passo saranno tre giornate di studio organizzate da Libertà e Giustizia e Castelvecchi Editore in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, l’Università Statale di Milano e l’Istituto Universitario Europeo di Firenze, che vedranno come relatori studiosi ed esperti italiani e internazionali, per delineare letture capaci di connettere vari ambiti – storico, sociale, giuridico, costituzionale, culturale, mediatico – e individuare forme di resistenza culturale davanti alla crisi dello Stato di diritto.

In particolare, la giornata di Roma sarà articolata sulla crisi della democrazia rappresentativa, i fondamenti normativi della post-democrazia e la manipolazione della memoria storica nelle forme di populismo autoritario; la giornata di Milano sul rapporto tra sovranità e diritti umani, crisi dello stato di diritto, a-fascismo come progetto di svuotamento della democrazia costituzionale; la giornata di Firenze sulla democrazia al tempo dell’intelligenza artificiale e degli algoritmi.

L’obiettivo è gettare le basi per la creazione di un archivio che raccolga documenti, materiali, analisi e proposte sulle tendenze autoritarie in atto: dai nuovi scenari posti dall’erosione dei principi costituzionali di eguaglianza e solidarietà alle espressioni di una società della sorveglianza; dalla distruzione del welfare e delle garanzie del lavoro alla marginalizzazione dei poveri e all’incrudelimento delle politiche migratorie e di accoglienza; dall’avvento in Europa e nel mondo di regimi postdemocratici al progressivo restringimento degli spazi di libertà e partecipazione attiva.

Non pensiamo a un’iniziativa accademica, e nemmeno militante. Pensiamo l’archivio come strumento conoscitivo, apertura di spazi di analisi, formazione e informazione, capace di attivare e rendere accessibile a un pubblico più vasto il dialogo tra specialisti, intellettuali e società civile, con particolare attenzione alle nuove generazioni. L’obiettivo è giungere a sintesi condivise, progettualità, denuncia politica e, quando necessario, giudiziale, nel dialogo con le istituzioni democratiche europee e internazionali che vigilano sullo Stato di diritto.

La democrazia costituzionale, per riprendere Calamandrei, non si difende da sé, ma ci offre gli strumenti normativi per difenderla.

Per adesioni: osservatorioautoritarismo@gmail.com

Osservatorio
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Il luogo dove agire insieme per comprendere e fermare il processo di svuotamento della democrazia costituzionale e il progressivo attacco alla libertà di espressione e manifestazione.

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