Sartori: “Doppio turno ridicolo, primarie inutili”

05 Ott 2012

Silvia Truzzi

Se uno sbaglio si ripete, diventa regola. Ed è sulle regole delle primarie che il Pd casca nel solito errore: la rissa. Giovanni Sartori, politologo e firma del Corriere della Sera non è molto ottimista: “Dovrei? Mica voglio prendere la patente d’imbecille”.
Professore, partiamo dal contestato albo degli elettori. Che ne pensa?
In questo non ci vedo nulla di strano,. Forse c’è un problema di privacy, ma è una cosa risolvibile. I partiti hanno iscritti e sostenitori, ma non sono segreti.
E il doppio turno?
Questo sì è stravagante. Anzi, abbastanza ridicolo. Gli americani, che io sappia, non hanno primarie a doppio turno. Eppure le hanno inventate.
Ridicole. Perché?
Il doppio turno è stato introdotto dai francesi per l’elezione del capo dello Stato: una cosa più importante dell’indicazione del candidato. Un sistema macchinoso ma buono, per lezioni importanti. Il gioco deve valere la candela: in questo caso è assurdo.
Perché hanno intenzione di introdurre questa regola, secondo lei?
Perché nemmeno le capiscono, le regole. Le primarie americane sono complicate, ma ci sono molti libri che le spiegano. Non so se i nostri politici sono diventati analfabeti, basterebbe informarsi un po’
Il disamore per la politica aumenta, nutrito dagli scandali e dalla crisi economica. Le primarie potrebbero essere un’occasione d’inclusione.
Sì, ma le primarie aperte da noi però sono un rischio. A Napoli arrivarono gli autobus pieni di immigrati, c’è il rischio di falsarle. Negli Usa c’è molto più correttezza.
Che consiglio darebbe al Pd?
Non capisco perché si complicano la vita. Hanno fatto le primarie per eleggere Bersani, che secondo lo statuto avrebbe dovuto essere il candidato. Non ho grande stima per lui, però la procedura era stata rispettata. Tanto è vero che per Renzi hanno dovuto cambiare statuto… Veri gentiluomini inglesi, ma insomma che confusione!
Primarie inutili, quindi?
Non vedo per quale ragione fare tre elezioni, che poi quando vanno alle elezioni vere le perdono… Spendere le energie di un partito più o meno a pezzi a me sembra inutile; se lo vogliono fare lo facciano. Si perdono in mille discussioni quando lo scopo è vincere le elezioni.
Veltroni ha detto: proprio quando il Pd potrebbe segnare a porta vuota e conquistare il governo, rischia di disintegrarsi.
Ha ragione. Il partito di Berlusconi è molto indebolito ma esiste ancora. Certo è molto frammentato, però il Pd, tra Vendola e Renzi, non mi pare un modello monolitico. I maggiori partiti tradizionali sono in crisi e quelli nascenti sarebbe meglio che non nascessero.
Radicale. Perché?
Il partito di Grillo è pieno di proteste e vuoto di programmi. Accusa, con un vocabolario più volgare del mio, le malefatte del sistema che abbiamo. Vabbé, che ci vuole? In questo siamo tutti bravi.
Litigare, si dice sempre, è il vizio genetico della sinistra.

Un po’ dipende da questa mania della grande coalizione. Ma è sempre stato così, da dopo la rivoluzione francese la sinistra è sempre stata frazionata. Io dico: ogni sinistra corra per conto proprio. Il pastrocchio non paga.
Alla fine il suo consiglio è “non fate le primarie”?
Ma ormai le faranno! E sabato, all’assemblea per le nuove regole, il giovanotto di Firenze non ci sarà. Ma come, fanno tutto per lui e lui nemmeno si presenta? Non mi sembra serio.
Gli elettori sono molto disorientati: tutte queste discussioni fanno perdere ulteriormente credibilità?
Ma certo, per questo era sensato restare alla candidatura di Bersani, anche se, ripeto, l’uomo non m’incanta. Renzi rivendica il diritto di pescare nell’elettorato di centrodestra. E fa campagna elettorale senza il simbolo del Pd.
Infatti. Una ragione in più per non modificare lo statuto a suo beneficio. La strategia di andare a cercare gli elettori del Pdl fa comodo a lui, ma sta spaccando il Pd alleato con Vendola.
Si vota tra meno di un anno…
Soprattutto, non sappiamo ancora con quale sistema elettorale. Io sono contrario alle coalizioni prima del voto: ogni partito si dovrebbe presentare con la propria identità. Del resto si è visto quali magnifici risultati ha avuto ques’operazione con Prodi, sempre appeso ai voti dei senatori a vita.
Il Porcellum: lo cambieranno?
Questa gente parla, però non ne sa granché. Fanno i loro calcoli miseri, ma sono furbizie di sprovveduti. Anche perché fanno supposizioni sulla base dei sondaggi, con un elettorato che per metà è silente, incerto, in bilico sul filo dell’astensione. Figuriamoci. Io sono sempre stato per il doppio turno alla francese. Ma tanto non mi danno retta.

 

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