Orlando: “La nostra riforma della Giustizia non modifica la Carta”

14 Mar 2011

Il responsabile giustizia dei democratici spiega le linee guida della riforma. L’obbligatorietà penale non si tocca, si copia il modello Torino per la scelta delle priorità, dopo aver sentito enti locali, prefettura e questura. “Le nostre proposte propongono interventi per rendere più funzionale il servizio, quella del governo è una riforma della magistratura, non della Giustizia”. Perché l’opposizione non tira fuori il suo progetto?

“Sono proposte che risalgono a maggio, niente di nuovo: solo che improvvisamente tutti chiedono quale sia l’idea di riforma che ha il Pd sulla Giustizia“. Andrea Orlando, presidente del Forum Giustizia dei democratici, illustra la piattaforma: “La nostra idea di riforme ha come obbiettivo la piena attuazione del modello di giurisdizione e del sistema di garanzie contenuti nella nostra Carta fondamentale”, tanto che sul sito dem il documento completo ha un titolo che è una dichiarazione d’intenti, “Il programma fondamentale del Pd per la Giustizia si chiama Costituzione“. La pagina (da cui è possibile scaricare il pdf), sul sito del Pd ha 7 “mi piace” e 61 “condivisioni” nel mondo di Facebook; conta 3921 “letture”: un po’ pochine…
Le agenzie ne divulgano stralci con i temi fondamentali, ma quel che conta, taglia corto Orlando “è la differenza sostanziale con la riforma proposta dal governo e cioè la nostra è una riforma che parte dalla funzionalità del servizio, l’altra è una riforma della magistratura, non della Giustizia. Per attuare la nostra, non occorre intervenire sulla Carta costituzionale”.

Entriamo nel merito, presidente Orlando, anche il Pd prevede di rafforzare la sezione disciplinare all’interno del Csm…
“Certo, ma non divide in due il Consiglio superiore della magistratura, come vorrebbe fare il governo. La sessione disciplinare esiste già, la nostra proposta prevede di rafforzare quella sezione che è stata indebolita quando nel 2002 una legge ha deciso di ridurre da 9 a 6 il numero dei magistrati che la compongono. La riduzione del numero dei membri elettivi e la riforma del sistema elettorale della componente togata hanno avuto una non indifferente influenza sull’attività del Consiglio, specie per quella disciplinare. I cittadini devono avere la certezza di quanto sia affidabile l’ordine giudiziario”.

Per il Pd l’obbligatorietà dell’azione penale non va toccata, però immaginate che sia “un gruppo di soggetti qualificati sul territorio” a stabilire le priorità: che significa?
“Proponiamo un modello partecipato, la cui trasparenza è verificabile. Il consiglio giudiziario ascolta i soggetti sul territorio, ne valuta eventuali emergenze e decide di concentrare le risorse su un certo tipo di reati. Stabilisce cioè priorità, in funzione di una organizzazione degli uffici, dopo aver ascoltato enti locali, prefettura e questura. La scelta d’indirizzo viene comunicata al Csm che la valuta e solo dopo il via libera diventa operativa. Del resto è il modello Torino, già sperimentato nel capoluogo piemontese con la circolare Maddalena. Un’idea che nasce da una proposta di Magistratura democratica. La mole di procedimenti mette in crisi le procure, costrette già oggi a decidere le priorità. La decisione che ora spetta ai pm deve essere trasparente per garantire l’uguaglianza dei cittadini.

Il leader Udc Casini chiama il Pd in pista e invita Bersani a giocare la partita delle riforme..
“Mai fatto chiusure pregiudiziali, abbiamo solo posto questioni che sono preliminari per qualsiasi discussione seria. La prima è che si parli di riforma della Giustizia e non di riforma della magistratura. Se  il governo vuole assumere un minimo di credibilità riguardo a un disegno di respiro generale, deve depositare le armi rispetto alle battaglie assurde che ha condotto fino a oggi. Quindi via le leggi ad personam, che ancora giacciono nelle commissioni parlamentari. Infine, la riforma della giustizia non deve intaccare il quadro costituzionale. La riforma della giustizia, anche affrontando ciò che non va nella magistratura, può essere tranquillamente realizzata con la legge ordinaria. Se su questo terreno verranno dei segnali noi siamo disponibilissimi a discutere”.

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